Pellet certificati

Il pellet certificato

Impariamo a districarci tra le varie sigle che certificano ciò che bruciamo nelle nostre stufe.
Pellet Gold, Enplus, Onorm, Dinplus, ecco le differenze:

I loghi del pellet di qualità

Avere coscienza e riuscire a capire cosa si cela dietro le sigle che certificano il pellet che bruciamo nelle nostre stufe per riscaldarci, oltre ad essere una regola di buon senso per poter acquistare un buon prodotto è anche un dovere, che ogni consumatore ha nei confronti del pianeta che ci ospita. Utilizzare, per risparmiare qualche euro, prodotti di scarsa qualità e senza certificazione alcuna, comporta inevitabilmente un aumento del tasso di polveri sottili presente nell’aria, aumentando di fatto l’inquinamento ambientale e contribuendo a rendere l’aria sempre meno respirabile.

Fermare o almeno cercare di limitare questi fenomeni, è doveroso ed uno degli strumenti che abbiamo a disposizione è la corretta informazione. Nelle righe che seguono proviamo a fare un po’ di luce, tra le scritte che compongono le certificazioni del pellet a livello europeo e le varie attestazioni di qualità. Acquistare un pellet di qualità significa innanzitutto, a parità di materiale combusto, ridurre il PM10 fino a quattro volte nelle caldaie domestiche, sino a due volte nelle stufe, rispetto ad un prodotto non certificato e controllato. Già questo primo dato dovrebbe essere sufficiente per farci utilizzare unicamente pellet certificato, se ciò non bastasse, spesso il pellet non certificato ha rese termiche decisamente inferiori, obbligando di fatto la nostra stufa ad un lavoro maggiore per ottenere le stesse calorie. Costi maggiori quindi, ma non solo per il combustibile, a maggiori ore di lavoro inevitabilmente seguono maggiori manutenzioni.

Utilizzare pellet certificato significa risparmiare e l’ambiente ringrazia

Lo scottante problema dell’inquinamento ambientale, dell’atmosfera nel caso specifico, ha portato, soprattutto le regioni ad alta densità industriale, a prendere provvedimenti in materia di combustione delle biomasse, al fine di limitare le emissioni di polveri sottili in ambiente. L’ immediata conseguenza di questi provvedimenti è stato l’obbligo di acquisto e consumo unicamente di pellet certificato in più di una regione Italiana. Le certificazioni ci consentono di utilizzare un prodotto che rientra in tutta una serie di parametri ben definiti. Diametro e lunghezza in primis, a seguire, tasso di umidità medio, peso specifico, potere calorico eccetera.

Il tutto attraverso un processo di produzione integralmente monitorato. Cosa significa tutto ciò? Significa che i materiali utilizzati per produrre il pellet in oggetto non sono contaminati in alcun modo (colle, solventi, vernici, impregnati) non sono la risultante di scarti industriali, ultimo ma non meno importante ci garantiscono che il nostro pellet arriva ed è prodotto in maniera ecosostenibile.

Il pellet a norma

Pellet certificato, quale scegliere

PELLET GOLD

È il marchio Italiano che ci permette di acquistare un pellet di qualità, volevo iniziare da qui, mi piacciono le attività locali, il marchio è stato studiato e sviluppato in collaborazione con AIEL sigla che rappresenta l’Associazione Italiana Energie Agroforestali.  Per poter valutare un pellet bisogna utilizzare criteri e norme, quelli utilizzati da pellet Gold sono contenuti nelle normative UNI EN 14961. In soldoni si tratta di una certificazione di qualità che viene rilasciata a seguito del superamento di una sequenza di prove relativa ai processi di produzione, questa, stabilisce che il pellet che esce da questa trafila risponde ai previsti parametri contenuti nella UNI EN 14961. Le relative analisi prevedono anche un esame relativo alla radioattività della materia prima, ed un controllo mirato a riscontare l’eventuale presenza di formaldeide.

Il logo del pellet gold

 

EN PLUS

questa è la certificazione più conosciuta agli utilizzatori di pellet, è Tedesca di origine e viene rilasciata dal Deutsches Pelletinstitute. Riconosciuta a livello internazionale garantisce prodotti di classi elevate e provenienza ecosostenibile, per il consumo domestico è la certificazione a cui fare riferimento.

La norma UNI EN ISO 17225-2 ha permesso dal primo agosto 2015 la diversificazione in tre classi di prodotto/qualità: ENPlus A1, ENPlus A2, ENPlus B, le prime due classi sono relative ad un pellet per uso domestico, la terza è destinata ad un uso industriale della biomassa. Attualmente, in considerazione degli elevati valori di PM10 riscontrabili nella maggior parte delle nostre aree urbane si raccomanda l’uso di un pellet di classe A1, solo questa classe di prodotto infatti è ottenuta da tronchi e sottoprodotti del bosco o della lavorazione del legname non trattati in alcun modo. La normativa che regolarizza l’uso del legname è la ISO 17225-1. Leggere ed interpretare correttamente il marchio ENPlus non è facilissimo, questo è composto da :

  • Il marchio della certificazione ENPlus
  • Il codice identificativo dell’azienda (codice formato dalla sigla del paese di origine e da un numero)
  • Il numero progressivo di certificazione (da 001 a 299 per i produttori, da 300 a 899 per i distributori)
  • Indicazione della classe di appartenenza del pellet (A1, A2, B)
  • Indicazione della norma ISO 17225-2 unico e fondamentale riferimento per le classi ENPlus.

Nella confezione inoltre troveremo segnato il peso del sacchetto in kg. Il contenuto di ceneri, anch’esso riportato sulla confezione, non dovrebbe essere superiore all’1% del peso. Se possibile acquistiamo pellet che abbia un residuo in ceneri valutabile nell’ 0.7% valore poi di riferimento per la classe ENPlus A1.

Il logo en plus

ÖNORM

Questa sigla identifica la normativa Austriaca, la certificazione è un buon riferimento per i consumatori, la normativa Austriaca di riferimento è la ÖNORM M7135, questa definisce gli standard per i prodotti lignei destinati a diventare pellet, e ne dispone le verifiche di controllo. Tutti i produttori di pellet interessati ad ottenere la certificazione ÖNORM, stipulano dei contratti con un centro analisi autorizzato.  Il centro analisi dopo una verifica del prodotto e dopo aver accertato che la qualità risponda ai requisiti richiesti,  rilascia il nullaosta per l’utilizzo del marchio. Sono previste verifiche annuali per verificare che non vi siano variazioni sulla qualità del prodotto.

Il logo Onorm Gepruft

 

DINPLUS

Quarta ed ultima certificazione riconosciuta a livello internazionale ed attualmente presente sul mercato. Viene rilasciata dal DIN CERTCO, istituto normativo tedesco, facente parte del TUV Rheinland Gruppe. Il marchio DINPLUS è garanzia di prodotti di ottima qualità e cautela il consumatore finale. Come per i precedenti marchi di sicurezza anche in questo caso abbiamo una trafila della materia prima controllata e le verifiche di eco sostenibilità sono annuali.

I valori di cenere residua, addittivi eventuali, resistenza all’abrasione eccetera sono anche in questo caso riportati sulle confezioni.

Logo Dinplus

Scritto da: Manlio Marta

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Le Certificazioni del Pellet e le Normative che ne decretano la classe di appartenenza. Piccolo vademecum per districarsi e poter scegliere bene.
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Gli Spazzacamino

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