Se vi state immaginando personaggi ricoperti di fuliggine nera che si aggirano sui tetti, con strani attrezzi in mano, forse siete rimasti legati ad una figura del passato, come quella disegnata dal film Mary Poppins.
La figura dello spazzacamino, nell’immaginario comune, infatti, è spesso associata alla poesia di un tempo lontano, ma la figura romantica, che anche la cinematografia ha contribuito a creare, oggi lascia spazio alla professionalità di un mestiere sempre più richiesto e al passo coi tempi.
Paradossalmente la crisi e il conseguente aumento del prezzo del gas, ha spinto sempre più italiani a rinunciare al riscaldamento a metano per passare alla legna. Insomma, questo mestiere spesso snobbato, diventa estremamente attuale e ricercato.
Anche la sempre maggiore attenzione alla sicurezza e al rispetto delle normative che negli anni entrano in vigore, contribuiscono alla diffusione di questa importante figura professionale.
Nonostante questo, ogni anno in Italia, ancora 10mila tetti subiscono danni o incendi legati alla cattiva manutenzione delle canne fumarie. Per questo i Vigili del Fuoco raccomandano di mantenere puliti i camini e le canne fumarie. La corretta e regolare manutenzione e una buona combustione sono alla base della sicurezza e del buon funzionamento degli impianti fumari (in questo articolo trovi tutti i motivi per cui dovresti tenere pulito il tuo camino).
Un lavoro sempre più richiesto dunque, che però non si improvvisa! Servono competenze tecniche, abilità manuali, bisogna saper valutare il livello di sicurezza degli impianti, la qualità delle strutture e saper lavorare in condizioni non sempre facili. Ma vi possiamo assicurare che le soddisfazioni, anche economiche, non mancano.
Se hai intenzione di intraprendere questa professione in una di queste zone, puoi affidarti al nostro progetto insieme. Non servono esperienze pregresse, inizierai con noi un percorso di formazione direttamente in azienda e sarai in grado di operare in autonomia con l’esclusiva nella tua zona ma sempre con il nostro affiancamento.
Scritto da: Manlio Marta