Il cippato è un trito di legno. Una biomassa derivata dal legno, il materiale di risulta viene ridotto in scaglie piccole (le dimensioni variano circa da mezzo sino a qualche centimetro) dalla sua particolare forma il cippato ottiene il nome che deriva dall’Inglese chip, (pezzetto, frammento appunto). Solitamente il cippato deriva da legno vergine.
Produzione industriale del cippato
Il cippato si ottiene con le cippatrici, sono particolari macchine che “ingoiando” il legno da un lato lo “sputano” dalla parte opposta triturato a dovere. Queste macchine lavorano e triturano tutti gli scarti che provengono dalla lavorazione del legname, dei boschi, nonchè dalle potature agricole o dalle ripuliture programmate di boschi e sottoboschi.
Queste apparecchiature che possono avere dimensioni diverse, in base alle diverse necessità riducono il legname inserito in chip e lo accantonano attraverso un canale di scarico nei luoghi preposti allo stoccaggio.
Mediamente poi il materiale viene lasciato asciugare per un periodo che varia tra diciotto e ventiquattro mesi allo scopo di attendere il processo di essiccatura.
Macchina industriale per la produzione di cippato
Come qualsiasi biomassa anche il cippato si presenta come un combustibile ecosostenibile ed ecologico, nonché altamente economico. Nel caso specifico in oggetto, il combustibile, derivando esclusivamente da scarti di lavorazione prevalentemente agricola, può essere considerato al 100% ecologico e sostenibile.
Il suo utilizzo e quindi la sua produzione favoriscono in maniera importante il rinnovo ed il mantenimento di specie vegetali e sottoboschi, ovviamente la sua produzione non deve superare la quantità di legno disponibile durante i cicli naturali del bosco.
Bruciare cippato è ecosostenibile, questo perché la quantità di anidride carbonica che viene rilasciata all’atto della combustione è paragonabile a quella che le piante assorbono durante il naturale processo di sintesi clorofilliana. Non incide quindi negativamente sull’ambiente, il pianeta ringrazia.
Utilizzare come combustibile il cippato offre una serie di vantaggi e qualche problema, assolutamente affrontabili, vediamoli assieme:
Piccola cippatrice per uso domestico
Non sono però tutte rose e fiori, ci sono come dicevamo prima alcune problematiche legate all’uso del cippato. Una su tutte l’ingombro, il cippato è decisamente e fastidiosamente ingombrante, il fattore non è da sottovalutare nel caso si decidesse di propendere per questa soluzione. I volumi delle abitazioni domestiche, soprattutto oggi, non lasciano grandi spazi libere per lo stoccaggio del materiale. Diverso è il caso di un utilizzo industriale.
Se vogliamo risparmiare danaro e ci sentiamo green, dunque rispettosi dell’ambiente e del pianeta che ci ospita, la scelta di una caldaia alimentata a cippato potrebbe essere quella vincente. Le caldaie alimentate a cippato sono ormai universalmente riconosciute come pulite, rilasciano infatti a parità di calorie prodotte, bassissime quantità di gas inquinanti, la loro combustione completa e controllata oltre a non rilasciare agenti inquinanti nell’aria fornisce quantità irrisorie di ceneri residue.
Le moderne caldaie alimentate a cippato sono ormai completamente automatiche. Non parliamo solo di programmazioni settimanali riguardanti le accensioni e gli spegnimenti, ma anche e soprattutto di tutte quelle procedure di pulizia degli scambiatori e svuotamento dei bracieri che rendevano forse meno attraente l’utilizzo di questi impianti. A fronte, ovviamente, di una completa pulizia a fine stagione, oggi, è sufficiente svuotare i raccogli cenere e controllare i bracieri settimanalmente.
Caldaia a cippato per uso domestico con boiler
Programmi dedicati di accensione e spegnimento ci permettono di usare la caldaia a cippato in totale libertà. Solitamente una candeletta ad incandescenza (come nelle stufe a pellet) provvede ad accendere la fiamma, a volte in impianti di dimensioni maggiori si utilizza un combustibile liquido per velocizzare l’operazione e garantire successo.
All’atto dello spegnimento i ventilatori interni della caldaia provvederanno a ventilare il braciere e tutta la camera di combustione sino al completo esaurimento delle braci, questo per garantire assoluta sicurezza a tutto l’impianto.
La fornitura di acqua calda sanitaria viene garantita da un boiler ad accumulo collegato alla caldaia attraverso uno scambiatore (i migliori scambiatori sono prodotti in rame).
Il boiler, solitamente rivestito ed isolato, garantisce la fornitura di acqua calda per molte ore anche dopo lo spegnimento della caldaia. Durante la stagione estiva, quando solitamente la caldaia viene spenta, possiamo garantire la fornitura di acqua calda sanitaria, utilizzando dei pannelli solari, oppure con l’utilizzo di un boiler elettrico, che avremo l’accortezza di accendere di notte, quando vi è sovrapproduzione di energia ed il suo costo è minore.
Caldaie a cippato a volte possono essere usate per la produzione di energia elettrica in grandi impianti industriali, (fanno produzione di vapore, poi con delle turbine alimentate dal vapore stesso si crea energia elettrica) provate ad immaginare solamente gli spazi necessari allo stoccaggio del combustibile, ma non è questo il giusto spazio per parlarne, volevo solo comunicarvelo.
Grande impianto industriale alimentato a cippato
Fate attenzione, vi sono fondamentalmente due tipologie di cippato, quello adatto ad un uso domestico, con dimensioni del chip che non vanno oltre i 3 centimetri e poi quello industriale con dimensioni sino a circa 6 centimetri.
Un consiglio: cercate di acquistare o consumare cippato che non abbia una percentuale di umidità superiore al 20% in caso contrario fatela stagionare.
Scritto da: Manlio Marta