Un moderno impianto a biomassa
Il conto termico 2.0 (modificato e rivisto nell’anno 2016) prevede un rimborso sulle spese sostenute, sino al 65% per coloro che comprano stufe, caldaie, inserti camino di ultima generazione alimentati a legno, cippato e pellet in sostituzione di impianti ormai vecchi ed obsoleti.
Una caldaia a gasolio di vecchia generazione altamente inquinante
È diverso dall’eco bonus che mette in campo agevolazioni fiscali sull’acquisto, anch’esse sino al 65% ma che richiede che il nuovo impianti sia parte di un progetto di miglioramento delle prestazioni energetiche dell’abitazione.
Il conto termico, che è alternativo all’eco bonus, ha come primo requisito l’acquisto di una caldaia a biomassa o di una pompa di calore in sostituzione di un vecchio apparecchio sempre a biomassa oppure a gasolio, olio combustibile o carbone. Altro requisito richiesto è che il nuovo impianto non abbia una potenza superiore del 10% di quello precedente, salvo non venga documentato un maggior fabbisogno energetico.
Un bel esemplare di termocucina
Il rimborso valutato in base a zone climatiche di appartenenza e caratteristiche della nuova stufa viene accreditato direttamente sul conto corrente dell’interessato entro 90 giorni dal montaggio dell’apparecchio in un’ unica soluzione se l’importo è inferiore a 5000 euro oppure in due rate annuali se l’importo eccede tale somma.
Entro e non oltre 60 giorni dalla fine dei lavori va inoltrata la domanda registrandosi sul portale termico GSE.
Scritto da: Manlio Marta