Il “fungo pirolitico”, elegante ed estremamente efficiente, adatto a riscaldare ambienti esterni.
Siamo alle porte della bella stagione, di giorno è caldo, ma la sera rinfresca, cresce la voglia di vivere spazi aperti, ma ancora è freddo. Parliamo allora del fungo pirolitico, utile alleato nelle mezze stagioni.
Allo scopo di tenere caldi gli ambienti interni, pubblici e privati il settore mette a disposizione una vasta gamma di impianti atti a soddisfare le più disparate esigenze:
Possono essere alimentati con combustibili fossili tradizionali oppure con biomasse energetiche rinnovabili. Gli stili sono i più vari, in maniera tale da soddisfare il maggior numero possibile di richieste.
Con l’avvicinarsi delle mezze stagioni e l’inevitabile cambiamento climatico, sorge il bisogno di poter godere di temperature gradevoli anche all’esterno.
Non possedendo un adeguato impianto di riscaldamento da esterno, molti locali pubblici, come bar, ristoranti e pub dotati di gazebo all’aperto, avrebbero un drastico calo della clientela e di conseguenza dei relativi incassi.
Fungo pirolitico, è la parola magica, che ci consegna la soluzione giusta, un apparecchio bello da vedere, con la sua fiamma che scalda l’anima, oltre che l’ambiente, ecologico, efficiente ed adatto a tutti gli ambienti esterni
Già il nome, fungo pirolitico ci da un indizio sul suo funzionamento, sicuramente il nostro fungo sfrutta il processo termochimico della pirolisi. La pirolisi, spiegata molto, ma molto sommariamente, è un processo termochimico di disgregazione delle biomasse in totale assenza di ossigeno (se volete approfondire leggete l’articolo dedicato alla pirolisi). Le risultanti di questo processo vengono sfruttate pressoché in maniera totale, con rendimenti di molto superiori alle combustioni tradizionali.
La pirolisi utilizza come combustibile una biomassa che può essere indifferentemente:
Il processo scinde la biomassa in due componenti, il gas (detto syngas o gas di sintesi) che bruciando ad elevate temperature scalda, ed il Char residuo solido di scarto di questo processo (ottimo ed ecologico fertilizzante). I gas ottenuti con la pirolisi non potendo disperdersi in ambiente vengono bruciati completamente all’interno del fungo pirolitico aumentando di fatto il rendimento della biomassa.
Due scomparti separati vanno a formare il fungo pirolitico o qualunque altro prodotto che sfrutta la pirolisi. Il primo è destinato ad accogliere le biomasse ed è il sito dove avviene la combustione in assenza di ossigeno. Il secondo scomparto è quello dove viene convogliato il syngas per la la combustione. Nel caso del fungo pirolitico la combustione è a vista, protetta da un vetro resistente alle alte temperature, che ne rilascia il calore in ambiente.
Caratteristica peculiare di questa combustione è la totale assenza di emissioni fumose. (vale solo per il periodo di attività del processo pirolitico, in accensione e spegnimento il fumo è presente) La mancanza di emissioni rende il fungo pirolitico particolarmente adatto ad essere utilizzato in gazebo o sotto pergolati senza alcun pericolo.
Le fasi che caratterizzano l’accensione di un fungo pirolitico sono semplici ed intuitive. Ricordo che la fase di accensione va svolta all’aperto. Vediamo i passaggi:
Con una carica di biocombustibile (mediamente 7 chili di pellet) il fungo pirolitico è in grado di ardere anche per sei ore continuativamente. Gli impianti di più recente progettazione sono inoltre dotati di schede elettroniche per il controllo e la gestione delle temperature.
I funghi pirolitici hanno dimensioni medie di 80 x 80 cm. Alla base ed un’altezza di circa 220/230 cm.
Utilizzando una biomassa come combustibile ed un processo termochimico, non necessitano assolutamente di energia elettrica per il loro funzionamento.
Il fungo pirolitico è molto ecologico ed economico, il suo processo di combustione esente da emissione fumose e l’utilizzo di combustibili rinnovabili lo rende eco friendly. Di fatto il fungo pirolitico è un impianto di riscaldamento, per ambienti esterni, dotato di un sistema innovativo e rivoluzionario.
Il fungo pirolitico inoltre può essere comodamente trasferito da un ambiente ad un altro senza nessun problema, alla sua base infatti, solitamente sono presenti due ruote che ne facilitano gli spostamenti, utilizzando le maniglie telescopiche in dotazione, possiamo in autonomia spostare la nostra fonte di riscaldamento dove ci occorre in quel momento. Un’ulteriore fonte di sicurezza viene dalla mancanza di una qualunque bombola di gas “volante” e dall’essere totalmente svincolato dall’energia elettrica.
Il mercato offre una gamma di funghi pirolitici veramente ampia, adatta a soddisfare tutti o buona parte degli stili presenti negli ambienti.
Ottima soluzione per i privati che vogliono dare un tocco di classe ai loro giardini, è anche un’ opportunità per tutte quelle attività che vogliono sfruttare i loro spazi all’aperto tutto l’anno o per buona parte di esso. Posizionati in mezzo ai tavoli di un ristorante o a bordo vasca i funghi pirolitici daranno un tocco di eleganza a tutto l’ambiente oltre che riscaldarlo, perché ricordate che il fuoco è primordiale.
Scritto da: Manlio Marta