Voglio condividere con tutti voi che seguite il nostro blog e che siete nostri clienti questa bella (a mio parere ovviamente) storia, non ha nulla a che vedere con tecniche di pulizia di camini o stufe che siano, tanto meno con normative riguardanti la corretta o meno istallazione di una canna fumaria.
È una storia umana fatta di persone e dovrebbe aiutarci a comprendere quanto la frenesia del “fare” ed il “correre” tutti i giorni ci faccia perdere delle belle occasioni di conoscenza.
La storia inizia un po di tempo fa quando in ufficio riceviamo una telefonata dalla provincia di Teramo e ci chiedono un preventivo per la pulizia e la verifica di alcune canne fumarie a Prati di Tivo presso l’albergo ristorante Gran Sasso Tre.
Alla prima occasione ed in tempi piuttosto celeri, come solitamente facciamo, lascio l’autostrada a Teramo e poco dopo inizio ad inerpicarmi sui tornanti che dalla statale numero 80 portano alla nostra meta, in uno stupendo scenario di gole e boschi. Superato il borgo di Pietracamela segnalato come uno dei 100 borghi più bello d’Italia e sicuramente d’Abruzzo, è anche il comune al quale la frazione di Prati di Tivo appartiene, attacco le ultime curve che in un baleno mi catapultano da quota 1000 metri sul livello del mare a quota 1460, (la catapulta sarebbe il nostro pandino che effettivamente sulle ultime curve si lamentava parecchio in seconda tirata).
La strada finisce in un piazzale con parcheggio, tutt’intorno alcuni alberghi non recentissimi ed una funivia per salire a quota 2000 metri.
Individuo subito il nostro cliente e mi dirigo verso l’hotel Gran Sasso Tre, mi accoglie Connie, ed immediatamente capisco essere di chiara origine germanica, gentilissima, mi chiede come è andato il viaggio, non mi era mai capitato, le rispondo che vivo sulla strada, ma non mi aspettavo di trovare un luogo così bello.
In un’ oretta circa facciamo il punto della situazione sui lavori da fare e valutiamo in linea di massima quando poterli fare, rientro in azienda e preparo un preventivo, dopo pochi giorni arriva l’OK da Connie ed il suo socio che si occupa della cucina (scoprirò poi essere un ottimo cuoco).
Mando a fare il lavoro uno dei nostri collaboratori migliori facendogli presente la bellezza del luogo, appena arriva sul piazzale di Prati di Tivo, Pietro, (il tecnico) mi chiama ed entusiasta mi dice che, è vero, il posto è strepitoso.
Effettuiamo l’intervento al Gran Sasso Tre con i risultati previsti, ed in un contatto telefonico con Connie le comunico la mia intenzione di fare un giro in moto in zona ed appoggiarmi alla loro struttura.
Come al solito se fai un programma, prima di riuscire ad attuarlo, passa sempre generoso tempo, se poi è un programma di vacanza, anche se breve, sicuramente si impiegherà di più a portarlo a compimento.
Partiamo un venerdì pomeriggio di luglio Manuela ed io con destinazione l’hotel Gran Sasso tre a Prati di Tivo, l’intenzione, i due giorni successivi è di fare alcuni giri a margherita (i giri a margherita vengono così chiamati perche prevedono itinerari diversi ma partenza ed arrivo sempre dalla medesima località, un po’ come i petali di una margherita appunto)
La salita al monte e l’attacco dei molti tornanti con la nostra moto è decisamente più divertente e veloce che con il pandino, arrivati all’hotel Connie ci accoglie con calore e dopo averci sistemato in una stanza al primo piano, in pieno stile anni settanta, si congeda da noi dandoci appuntamento per cena al ristorante.
Via la giacca di pelle, via gli stivali da moto, doccia calda e poi fuori per una camminata nel sole del tardo piomeriggio si sta un incanto a 1500 metri di altitudine, quasi fresco.
Al rientro Manuela colpita dalla visione di 4 spritz sul tavolo dei vicini ne vuole immediatamente uno anche lei, le faccio compagnia con un calice di rosso locale, strepitoso.
La sala ristorante al piano rialzato della struttura è circondata da vetri ed in un angolo ha un camino, (pulito ovviamente da Gli Spazzacamino di Manlio) è accogliente, (gli arredamenti e le ceramiche della nostra stanza, mi hanno portato indietro nel tempo, quasi un deja Vù)
Abbiamo mangiato un tagliere di salumi misti con formaggio, che bastava per 4 seguito da una grigliata di carne mista altrettanto generosa. Manuela non si è fatta mancare una panna cotta all’arancio ed io del vino rosso.
Sabato al ritorno da una giornata piena di curve e di dislivelli notevoli raggiungiamo affamati il ristorante ed oltre a Connie, che ci accoglie sorridente, circondata da gruppi di escursionisti altrettanto famelici e vocianti, troviamo un uomo magro, solare e con ancora i capelli lunghi e folti che si dibatte agevolmente tra i cavi di una pianola, un mixer ed un paio di microfoni, in un momento di pausa, Connie lo chiama: Marcello, Marcello, mai una volta che mi senta esclama!! poi ci presenta a lui come gli spazzacamino dell’hotel e ci fa sapere che quell’uomo è suo marito da 44 anni…… poi si volta ed indica un ragazzo intento a servire ai tavoli e ci dice che quello è suo nipote .
Attacca la musica ed iniziamo con un brano di Fabrizio de André, la serata inizia bene penso tra me e me, sarà una splendida escalation musicale che ci porterà alla sua conclusione con un pezzo di Rino Gaetano passando per Alberto Fortis, Zucchero ed altri, con una partecipazione crescente e rumorosa di tutti i presenti in sala, durante il concerto scopriamo poco alla volta che il marito di Connie è un musicista professionista ed ha avuto il piacere di comporre con cantanti famosi e di suonare con loro a lungo, veniamo anche a sapere che Connie in Germania ha studiato conservatorio (dove ha conosciuto il marito) ed ha un’ottima voce.
In montagna gli escursionisti partono presto la mattina e vanno a dormire altrettanto presto la sera, finita la musica e la pantagruelica cena,verso le undici,ne approfitto per tentare di soddisfare la divorante curiosità che mi ha assalito nei confronti di Connie, la sua famiglia e la loro storia.
Manuela ed io avviciniamo Connie e suo marito Marcello intento a riporre gli strumenti e mi faccio raccontare un po’…. Ci fanno sapere che si sono conosciuti giovanissimi al conservatorio, in Germania, dove entrambi studiavano, lei Tedesca e lui Abbruzzese figlio di emigranti, che hanno poi deciso di trasferirsi in Italia tornando nel paese di origine della famiglia di lui, dei passati musicali del marito, dei loro figli e nipoti ed infine di questa nuova avventura alberghiera di cui Connie e solo Connie è la titolare, ha tenuto a precisare.
Una bella coppia, con una vita intensa ed avventurosa.
Se non avessi avuto la possibilità di tornare, dedicare e farmi dedicare tempo dai nostri clienti avrei perso questa storia e sarebbe stato un peccato. Sicuramente altre ne ho perse.
La riflessione che ne è scaturita sabato notte, mentre ero intento a digerire la polenta che si era stratificata con il prosciutto tagliato a mano e la lonza, è che forse, se ci riuscissimo, dovremmo rallentare un po’ il ritmo, ed ascoltare le storie che i nostri clienti possono raccontarci perché in fondo noi spazzacamino siamo fortunati, facciamo un lavoro che ci porta a contatto con tantissima gente di tutte le età.
Ahh….Se volete andare a farvi “coccolare” da Connie a Prati di Tivo prenotate con anticipo, è sempre pieno.
Scritto da: Manlio Marta