Da sempre nei caminetti classici tradizionali si è cercato di incrementare i rendimenti, proteggerne le pareti ed il fondo tramite l’installazione di lastre di ghisa, almeno da quando la ghisa è stata scoperta. Questo perché la ghisa riflette il calore.
La ghisa assorbe calore e lo riflette con grande facilità, maggiore è lo spessore della lastra installata maggiore sarà la capacità di assorbimento e più duraturo nel tempo sarà il rilascio. Dobbiamo però tenere in considerazione che la ghisa irradia calore in tutte le direzioni e dunque la metà del calore assorbito dalla ghisa verrà riflesso ed assimilato dalla parete di fondo del camino, se le lastre sono installate anche nelle pareti laterali vale lo stesso discorso.
Nell’eventualità che le pareti del camino (quella di fondo e le 2 laterali) siano state realizzate con mattoni refrattari di buona qualità, se ricoperte da uno strato di fuliggine, costituiscono un eccellente corpo, in grado di irradiare calore con una efficienza non molto minore a quella di una lastra di ghisa.
La capacità migliorativa delle lastre in ghisa deriva quindi dalla bontà o meno dei materiali con cui il camino è stato costruito. Se sono stati usati refrattari di qualità, con malte adeguate ed il tutto è stato assemblato da qualcuno del mestiere l’installazione di piastre a scopo riflettente sulle pareti e/o sul fondo non avrà effetti determinanti sulla sua efficienza.
Piastra in ghisa liscia quadrata
In parte è vero, in parte no… Le piastre in ghisa come abbiamo appena detto irradiano il calore assorbito in ogni direzione per questo motivo vi è la possibilità che il calore che le pareti si trovino a dover ricevere sia maggiore e maggiormente concentrato di quello di una fiamma libera, sicuramente più “ballerina”.
Se erroneamente abbiamo utilizzato per costruire il camino il muro perimetrale di casa, che non è di mattoni refrattari, e poi magari con lo stesso materiale abbiamo approntato le pareti del caminetto è molto probabile che l’installazione di piastre in ghisa a scopo riflettente non solo non ci salvaguarda il camino, ma anzi, con il calore irradiato è probabile che in tempi relativamente brevi ci disgreghi il muro. Oltretutto, il muro, essendo coperto dalla ghisa non è visibile a occhio nudo per ci accorgeremo del danno quando la situazione sarà già grave
Lastra in ghisa decorata
Il giorno che decidiamo di installare delle piastre in ghisa nel camino dobbiamo tenere in considerazione alcuni parametri e fare le dovute considerazioni.
Importante, come ragionavamo sopra, è importante far si che le pareti del camino assorbano il minimo calore possibile irradiato dalla nostra ghisa, in special modo se non abbiamo certezza della bontà del manufatto.
A seguire: la ghisa, pur se in maniera molto minore rispetto ad altri metalli, ha comunque una dilatazione termica (si allunga con il calore). Pensare di fissare la lastra in ghisa con dei tasselli ad espansione, nella parete di fondo, attraverso fori, fatti in precedenza sulla piastra, è altamente sconsigliato, nel medio termine infatti uno dei tre elementi cede, per cui:
Una buona tecnica consiste nel tenere la piastra staccata dalle pareti almeno 2/3 centimetri e se possibile anche leggermente sollevata dalla base del camino ed utilizzare dei fissaggi, detti zanche che le permettono di “muoversi” liberamente. Le zanche sono dei ferri a forma di L che normalmente vengono murati nelle pareti del camino. Non volendo murare le staffe possiamo optare per dei tasselli ad espansione con la testa sempre ad elle, fatto un foro con il trapano andranno poi avvitati, avendo l’accortezza di non serrare troppo le lastre, ma lasciarle libere di muoversi.
Le zanche servono a sollevare la lastra di ghisa dalla base del camino
Il distacco dalle pareti forma un’intercapedine dove l’aria creerà un flusso ascensionale che sottrae calore al muro. D’accordo cala il rendimento, ma tanto era tutto calore che andava al muro, a noi dunque non cambia nulla.
In commercio si trovano anche una sorta di piedini che eliminano la necessità di forare o murare alcunché. Questi piedini hanno diverse inclinazioni possibili per cui la nostra piastra potrà trovarsi, volendo, o in posizione verticale oppure inclinata in avanti o indietro.
Supporto inclinabile per lastre in ghisa
Scritto da: Manlio Marta
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